La cantina lega il suo nome al Bricco San Biagio, a Santa Maria di La Morra, in un luogo di vigne e silenzi. E’ legata alla famiglia Roggero, con Giovanni Roggero che ha preso le redini nel 1965 proseguendo nel solco del nonno Battista e del padre Giacomo. Giovanni Roggero si trasferisce nella località di Santa Maria di La Morra e pianta la prima vigna: è oggi la vigna da camminare a fianco della cantina e da cui ricava il Barolo. Sono suoli sabbiosi legati alle arenarie di Diano e che si distinguono in questa zona rispetto alle marne di Sant’Agata che caratterizzano altri areali del vigneto di La Morra. Dalla cantina vi è un bell’affaccio: si possono ammirare i castelli di Grinzane, Perno, Castiglione Falletto e Serralunga. Oggi con il padre Giovanni operano i figli Gianluca, enologo, Davide, agrotecnico e Tiziana che si occupa del commerciale e dell’accoglienza. Il panorama dei vigneti è ampio e comprende l’altro importante sito del Capalot, visibile dalla cantina, altre vigne a Serralunga, Verduno e Roddi e fra San Rocco Seno d’Elvio e Treiso nella zona del Barbaresco. Con il recente passaggio al Consorzio dell’Albeisa (bottiglie), è stato rifatto il llook dell’intera produzione, suddividendola in tre linee: Ad Majora, per vini freschi e più fruttati, linea della Gazza, per vini che affinano in legno almeno 24-30 mesi e linesa delle Menzioni del Barolo. Merita attenzione il Pelaverga di cui San Biagio è storica produttrice. Casa, cantina, vigneto: i Roggero accolgono gli enoturisti in un sito che invita alla natura, ad apprezzare le vigne, a cogliere meglio il pregio di fare vino mantenendo le proprie radici.