Scoprire il vino
e i suoi paesaggi
Una cantina di impronta familiare condotta da Paolo e Renato Vettoretti con i genitori Pietro e Mirella. Una storia che inizia con bisnonno Bepi Vettoretti che nel 1918 piantò il primo vigneto nel cuore dell’area del Cartizze. La storia di questa cantina è intimamente connessa al podere La Tordera di Cartizze, culla viticola di Valdobbiadene e dove è nata la cantina. Il nome della località, dove i tordi vengono a beccare i grappoli maturi di prosecco cinguettando felici durante la vendemmia (e dove un tempo c’era un roccolo adibito alla loro caccia), è infatti diventato il nome dell’azienda, sottolineando il legame con il territorio e con le proprie radici storiche, confermato dalla produzione legata al Prosecco. La cantina lavora esclusivamente uve di proprietà. I titolari operano secondo la filosofia del “Natural Balance” che mira a una viticoltura sempre più green con vini dal basso contenuto di solfiti. In questa ottica la sede aziendale è certificata “Casa Clima Wine”: un attestato che valuta la compatibilità ambientale dell’edificio e il comfort abitativo e altri requisiti. Vengono proposti percorsi di degustazione alla scoperta delle colline che hanno ricevuto il riconoscimento come Patrimonio Unesco.
Metodo Classico Brut Rosè Salice Salentino Five Roses (da uve negramaro)
Five Roses è un nome importante del panorama dei vini italiani. Lo ha adottato Leone De Castris nel 1943! Ed è stato ufficialmente il primo vino rosato italiano. Il desiderio della sperimentazione ha portato nelle ultime vendemmie a proporne una versione spumante con un Metodo Classico Rosè, ricavato sempre da uve negramaro. Vigne di 15 anni d’età su suoli argillosi-limosi; affina per 30 mesi sui lieviti. Ne scaturisce un calice piacevole dal colore rosa scarico, con bei profumi floreali e una buona persistenza.
Metodo Classico Brut Rosè Salice Salentino Five Roses (da uve negramaro)
Five Roses è un nome importante del panorama dei vini italiani. Lo ha adottato Leone De Castris nel 1943! Ed è stato ufficialmente il primo vino rosato italiano. Il desiderio della sperimentazione ha portato nelle ultime vendemmie a proporne una versione spumante con un Metodo Classico Rosè, ricavato sempre da uve negramaro. Vigne di 15 anni d’età su suoli argillosi-limosi; affina per 30 mesi sui lieviti. Ne scaturisce un calice piacevole dal colore rosa scarico, con bei profumi floreali e una buona persistenza.