Nel 1897 il 23enne Luigi Einaudi, economista e futuro Presidente d’Italia, acquistava per 32.351 lire nel comune di Dogliani la cascina San Giacomo. L’ultima acquisizione ebbe luogo 61 anni dopo, quando Einaudi, ormai 84enne, acquistò 6 giornate a Barolo. Due date, due episodi che legano questa storica cantina alla figura del presidente Einaudi, al suo legame con Dogliani, alla lungimiranza nel guardare con attenzione alla campagna e al vigneto. Venendo ad una storia più recente, oggi la cantina è condotta da Matteo Sardagna, il figlio di Paola Einaudi, purtroppo scomparsa: rappresenta la quarta generazione in una importante storia di famiglia. Tante le cose da osservare nella visita: la cantina di fine Settecento in mattoni con volte a crociera; la nuova cantina interrata e termocondizionata con il parco delle botti; l’ottocentesca, squisita Villa Tecc che ospita l’elegante Relais dei Poderi (otto camere doppie e due suites, la piscina); il meraviglioso belvedere che abbraccia Dogliani, le colline di Santa Lucia e di San Luigi; la sala degustazione con vetrate tuttoparete sulle colline, dove potrete assaggiare una panoramica di vini moderni con la dote del carattere, diretto frutto dell’insegnamento del Presidente: “innovazione nel rispetto della tradizione”. Nel corso degli anni, alla tradizione della cantina di produrre affdabili selezioni di Dolcetto di Dogliani (oggi Dogliani come denominazione), si è affiancato un rilevante sviluppo nella vicina Langa del Barolo, con una serie di acquisizioni che oggi consentono alla cantina di presentare una selezione di significativa di mga o cru del grande rosso di Langa.