Dopo 200 anni c’è un nuovo “esordiente” nella produzione di vino mondiale: è il Regno del Bhutan
mer 5 Nov – Il Regno del Bhutan, un minuscolo territorio (di circa 38.400 chilometri quadrati, leggermente più piccolo della Svizzera) sull’Himalaya orientale, ai confini di India e Cina, che esordisce con il suo primo vino. Il Ser Kem (traducibile come “dono alcolico agli dèi”) nasce da una partnership tra Governo e consulenti locali e due imprenditori americani, Ann Cross e Mike Juergens, che insieme hanno fondato la Bhutan Wine Company (che ha impiantato, ad oggi, 9 vigneti e ben 16 varietà diverse). Se la 2024 è stata la prima vendemmia effettiva in commercio (con bottiglie dedicate alle singole varietà), la 2023, con una produzione scarsa (di un solo barile contenente un blend di tutti i vigneti e le varietà prodotte nell’arco della stagione) è stata un’annata commemorativa, battuta lo scorso aprile in un’asta online,“Bhutan Wine. The Historical First Vintage”, da Bonhams Skinner. Il top lot? È andato alla “Himalayan”, la bottiglia da 7,57 litri, che omaggia il monte Gangkhar Puensum, in Bhutan (alludendo ai suoi 7.570 metri d’altezza, che lo rendono la montagna più alta a non essere ancora stata scalata), prodotta solo in due esemplari (di cui uno è stato donato al re del Bhutan) e all’interno di un pacchetto comprensivo di un viaggio in Bhutan e wine experiences con il team della Bhutan Wine Company, venduto alla cifra di 18.750 dollari statunitensi (circa 16.270 euro) e valutata tra i 40.000 e gli 80.000 dollari.
fonte: www.WineNews.it













