12 Apr – Puntuale, come ogni anno, all’inizio della fase vegetativa tra i filari di tutta Europa c’è da fare i conti con il freddo. Ma che spettacolo in vigna.

Dalla Borgogna a Montalcino, i fuochi dei vignaioli per difendere la vite dalla morsa del gelo

Puntuali, come ogni anno, giusto un po’ in anticipo, la morsa del gelo, dopo i primi caldi primaverili, è tornata a mordere l’Europa. Mettendo a repentaglio tante colture, a partire dalla vite, che ormai ovunque è già all’inizio della fase vegetativa, con le prime gemme, simbolo di rinascita dopo il riposo invernale, a fare capolino tra i filari. Un momento particolarmente fragile per la pianta, che ha bisogno di essere protetta. Lo sanno bene in Borgogna dove, praticamente ogni anno, a combattere le gelate notturne, con le temperature che precipitano pericolosamente e precipitosamente sotto, ci pensano i vigneron, accendendo migliaia di piccoli fuochi tra i preziosi filari di Pinot Nero e Chardonnay. Che regalano, pur in un momento drammatico, almeno da un punto di vista agronomico, uno degli spettacoli più belli di cui sin possa godere in vigna, come accaduto ad esempio a Domaine Belleville, griffe di Gevrey-Chambertin nata all’inizio degli anni Duemila. Ma l’esperienza dei vignaioli francesi è ormai diventata un esempio seguito da molti anche in Italia, dove stanotte in molti casi le temperature sono scese sotto lo zero termico.
Tra i territori in allarme, i due più prestigiosi del vino italiano, le Langhe del Barolo e i filari di Sangiovese del Brunello di Montalcino. Dove, stanotte, i produttori hanno ricorso al fumo del fieno bruciato, per creare una cortina capace di alzare la temperatura dei vigneti, e salvare così le prime gemme, che ancora devono sbocciare. A subire danni, però, sono stati anche i filari di tanti altri territori della Toscana mentre nel Nord Italia, fortunatamente, il germogliamento è ancora indietro, e non c’è stato, per ora, bisogno di ricorrere ai falò, come successo invece negli anni scorsi, ad esempio ad Abbazia di Novacella, in Trentino Alto Adige, o tra i vigneti di Venica & Venica, griffe del Collio risparmiata, questa volta, dalla gelata della scorsa notte.

Fonte: Winenews.it
14/04/2021

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