GoWine in cantina
Go Wine Weekend Liguria e Ponente

Un percorso diviso in due momenti: il sabato dedicato principalmente al Pigato e al territorio che da Albenga conduce verso l’entroterra e la domenica a Dolceacqua, nei luoghi del Rossese.

La prima tappa a Ortovero, sede dell’Enoteca Regionale della Liguria. Un accogliente edificio che ha ospitato i soci prima nella sala convegni e poi per un pranzo. Il gruppo è stato accolto da Gioacchino La Franca, delegato del Club Go Wine di Savona, che ha presentato il territorio e le principali varietà coltivate nel savonese. E’ poi intervenuto il giornalista ligure Jacopo Fanciulli, delegato dall’Enoteca Regionale e dalla rete di cantine “Vite in Riviera”: Fanciulli ha offerto uno spaccato sulla viticoltura ligure nel suo complesso, trattando delle principali zone in cui la vite è coltivata e approfondendo il tema dei suoli, dell’altimetrie, del panorama delle cantine liguri.

E’ poi seguita una degustazione commentata di cinque vini: un Vermentino Bio della Viticoltori Ingauni, tre vini Pigato di differenti cantine e territori (Cascina Feipu-Albenga, Bruna-Ranzo e Ramoino-Sarola) e un rosso Ormeasco di Guglierame.

Al termine del pranzo, nei locali dell’Enoteca Regionale, il pomeriggio è stato dedicato alla visita di due cantine: iniziando dalla Tenuta Maffone, nella frazione Acquetico, sopra Pieve di Teco. Con i titolari e coniugi Eliana Maffone e Bruno Pollero ad accogliere il gruppo e camminando insieme una vigna storica di pigato a 500 mslm,. Il profilo produttivo della cantina ha consentito di svolgere anche un approfondimento anche sull’Ormeasco che Maffone che coltiva con vigne anche di 100 anni poste a 700 mslm. In assaggio, nell’accogliente sala degustazione, due differenti etichette di Ormeasco con affinamento in acciaio (annata 2018) e in botti grandi (annata 2017) e, sempre di Ormeasco, un metodo classico pas dosè che affina 40 mesi.

Ritornando verso Albenga, tappa a Ranzo, un altro Comune di riferimento per la coltivazione del Pigato e visita alla cantina A’ Maccia. Si trova nel centro del Comune: una realtà familiare che rispecchia il tratto di molte cantine della regione. Carlotta Carminati con il compagna Fulvio prosegue una tradizione iniziata nel 1850. La degustazione si è svolta in cantina, con un nuovo approfondimento sul Pigato, concluso con un assaggio di un’interessante versione di Passito di Pigato che A’Maccia vinifica dalla vendemmia 2017.

Ultima tappa del sabato: la cantina Biovio di Vio Giobatta a Bastia d’Albenga che è stato anche il luogo della cena e del pernottamento per una parte del gruppo.

La scelta della cena in cantina ha consentito di vivere un’emozione speciale con i piatti preparati dalla famiglia del titolare Giobatta Vio e con i vini commentati e serviti nel corso del convivio. Un’esperienza utile per fare gruppo e per consolidare l’ospitalità di cantine vocate all’enoturismo.

In assaggio un menu con prodotti e sapori tipici (torta verde, fritto di acciughe, tagliatelle al pesto del basilico della casa…) ed una articolata degustazione di vini tra cui citiamo il Pigato Bon in da Bon, altro pigato d’autore, e un assaggio di Granaccia per un confronto con un altro vitigno coltivato nel savonese.

 

 

La giornata di domenica è stata dedicata alla conoscenza con il Rossese di Dolceacqua, denominazione “rossista” e di riferimento nella viticoltura del ponente ligure. Con un’escursione verso Dolceacqua, Comune nell’entroterra, fra Bordighera e Ventimiglia, a pochi chilometri dal confine con la Francia.

Grazie anche ad una splendida giornata di sole si è ammirato un paesaggio unico dalla cantina Terre Bianche, prima meta della giornata. Il sito si trova in località Arcagna sulle colline sopra il paese ed è inserito nel Parco Naturale delle Alpi Liguri. Il titolare Filippo Rondelli, erede di una tradizione familiare nata oltre 150 anni fa, ha tenuto ai soci una vera e propria lezione sul Rossese e sul suo territorio. Senza scordare un passaggio sul Vermentino e sulle peculiarità che la varietà esprime in queste zone. Il Rossese è stato anche oggetto di approfondimento del Club Go Wine di Genova nel progetto “Adotta un vitigno” e una delegazione di soci di Genova era presente nella due giorni. In assaggio guidato il Rossese di Dolceacqua nella versione base e poi il “Bricco Arcagna” che è espressione di un vero e proprio cru.

La due giorni si è conclusa nel vicino e splendido bordo di Apricale presso il Ristorante da Delio, luogo di riferimento della tradizione gastronomica locale. E un menu d’autore è stato dedicato ai soci Go Wine con: insalata di stoccafisso, la fidelanza, coniglio di Apricale cotto in tegame e zabaione con pansarole.

Gli assaggi con il Rossese di Dolceacqua sono proseguiti grazie all’intervento dei cugini Anfossi: Alessandro titolare di Tenuta Anfosso e Maurizio titolare di Ka Mancinè. I loro interventi commentati hanno impreziosito la degustazione e gli abbinamenti a tavola.

 

Al termine del pranzo la consegna degli attestati di partecipazione, con un arrivederci alla prossima esperienza e, confidiamo, nel secondo semestre del 2020.

 

Si è così svolta un’altra esperienza, che segna una crescita di attenzione e partecipazione dei soci alle Go Wine Week-end. Momenti ricchi di spunti, incontri e degustazioni. Con il valore aggiunto dell’incontro fra soci provenienti da diverse sedi in Italia, sviluppando occasioni di amicizia, momenti di scambio di idee e valutazioni, con il miglior spirito auspicato da Go Wine nel lancio anni fa di questo progetto.

 

L’associazione Go Wine ringrazia le cantine per l’accoglienza e tutti i soci partecipanti per aver condiviso l’esperienza.

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