24 Mag – Manetti, ‘ora altre buone attese da riapertura ristoranti’

Chianti classico, +31% vendite nei primi mesi del 2021

In forte crescita le vendite del Chianti classico nel primo quadrimestre del 2021 che registra un +31%, attestandosi a circa 11 milioni di bottiglie, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che si confermano maggiori anche rispetto al 2019, spuntando un +7%. È quanto emerge da Chianti classico connection, anteprima delle nuove annate in commercio, in corso nel chiostro grande del museo di Santa Maria Novella a Firenze e che quest’anno cambia la sua formula coinvolgendo altre cinque città del mondo: Chicago, Londra, Monaco, New York e Tokyo.

Se a causa della pandemia nel 2020 il consumo dei vini del Gallo Nero ha registrato una perdita del -8%, soprattutto per le difficoltà del canale HoReCa (che rappresenta mediamente il 40% delle vendite), l’apprezzamento dei consumatori anche sui mercati internazionali è stato confermato nel 2021, con la presentazione delle nuove annate: Chianti classico 2019, Riserva e Gran Selezione 2018. Oggi il Chianti Classico è presente in oltre 150 paesi, che in media assorbono l’80% della produzione.

In forte crescita anche le vendite online grazie all’e-commerce.

“Questo risultato dimostra la forza della struttura commerciale del Chianti classico, che lo vede distribuito in così tanti Paesi del mondo e attraverso molteplici canali – afferma il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti -. Qualche difficoltà in più riscontrata dal mercato interno, con la ristorazione chiusa da mesi. Il consumatore di Chianti Classico si è dimostrato tuttavia fedele al prodotto e ha continuato ad acquistarlo anche per il consumo fra le mura domestiche”. Per Manetti “abbiamo grandi aspettative che questa crescita possa consolidarsi e aumentare ulteriormente anche grazie alla riapertura dei ristoranti. Nel 2020 il mercato interno ha pesato per il 20%, siamo in crescita in Usa (che valgono il 33% delle vendite) e Canada, e registriamo un aumento sensibile delle vendite anche in Inghilterra (+3% rispetto al 2019). Ci sono poi segnali incoraggianti anche dall’Asia, Cina, Giappone Corea e Thailandia stanno facendo ordinativi importanti”.

Fonte: Ansa.it
24/05/2021

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