Il Dogliani, ovvero il dolcetto coltivato su queste colline che ora prende il nome di una denominazione voluta per identificare meglio il territorio, rappresenta storia e carta d’identità della cantina. Ma il Barolo merita da qualche anno una segnalazione a parte, per i risultati in bottiglia e perché esprime un’idea di vino, di continuo impegno nel fare vino. Una storia di famiglia avviata nel 1989 da Anna Maria Abbona e Franco Schellino: la missione è sempre stata il dolcetto. La cantina negli anni si è sviluppata, con importanti risultati nei vini da vitigno dolcetto coltivati nell’area di Dogliani. Vi è stato negli anni scorsi un piccolo ampliamento della cantina sotterranea. Sono in programma lavori per una nuova cantina a Monforte, al Bricco San Pietro. In cantina collaborano anche i figli Federico e Lorenzo. Il lavoro della ricerca sulla nascetta e sul pinot nero esprimono il messaggio di una cantina dinamica e in continuo sviluppo. Il viaggio verso la cantina è anche un ideale percorso fra paesaggi molto belli che si incontrano al confine con le colline del Barolo. Da ammirare i filari ordinati di dolcetto coltivati ad altitudini importanti (oltre i 550 metri di altitudine) Il territorio è unico, al confine tra i pascoli e la viticoltura.
Archivio
Cantine d’Italia
Milano 3 Dicembre
MILANO
Dedicato alle cantine che …”valgono il viaggio”. Oltre 700 realtà recensite, con curiosità, eventi da vivere e i vini da gustare in cantina. In questa edizione nuove segnalazioni e itinerari del gusto per una guida sempre più indispensabile al turista del vino.