04 Gen – Prime degustazioni della nuova tipologia, in bottiglia con uve da vendemmia 2019. Pronto lo sbarco sui mercati internazionali da Capodanno 2021.

È nato in piena pandemia, con gran squillare di trombe, e non ha mancato di far scalpore. Il Prosecco Doc Rosé rappresenta una variante decisamente innovativa delle bollicine italiane più vendute al mondo.

Il Consorzio di tutela del Prosecco Doc (11.460 produttori, 1.192 case produttrici e 347 case spumantistiche) approvò a maggio 2019 la modifica del disciplinare di produzione – allineandosi al Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Docg – per aprire la strada alla nuova tipologia, introducendo tra i vitigni utilizzabili anche il Pinot nero per virare sul rosato.
Il Prosecco Rosé può essere messo in commercio a partire dall’anno successivo alla vendemmia in cui è stato prodotto – dunque dal Capodanno 2021 – e dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea a fine ottobre 2020 è possibile esportare e commercializzare il Prosecco in rosa anche sui mercati esteri. Si è potuto però imbottigliare quello realizzato con uve della vendemmia 2019. Appena in tempo per giocare sulle tonalità tra la pesca e il salmone in vista delle festività natalizie.

Ecco allora alcune note sulle prime bottiglie che il nostro panel di degustatori ha potuto assaggiare della bollicina rosa destinata a invadere il mondo.

Casalforte – Prosecco Doc Rosè brut millesimato 2019

Il bel rosa sobrio che mostra nel calice si accompagna ad un morbido perlage, e fa da preludio ad un naso segnato da note di rosa canina. Non mancano richiami ai piccoli frutti come ribes e lampone, in bocca sostenuti da un’evidente nerbo acido. Cremoso e ricco il finale.

Ca’ di Rajo – Prosecco Doc Treviso Rosé brut millesimato 2019

Rosa ghiaccio. La compostezza del perlage rende merito ai novanta giorni di autoclave. Vivo allo sguardo tanto quanto ricco ed equilibrato al naso, con richiami a frutti di bosco, mela e viola. La bocca è ampia, dove le rigide note della sapidità lasciano poi spazio all’alternarsi di sensazioni floreali e fruttate. Un lungo finale pulito conclude adeguatamente questo assaggio.

Ferro13 – Prosecco Doc Rosé brut millesimato 2019

Nel calice si presenta rosa tenue con perlage fine e persistente. Al naso gli aromi sono intensi e dolci, da una pera santa lucia matura fino a ricordare la big bubble, con un lieve accenno di petali di rosa. Al palato entra secco, ma non in maniera eccessiva, e la bolla regala una bella stimolazione di tutto il palato. Il frutto accompagna il sorso fino alla chiusura, più morbida che asciutta.

Fidora – Prosecco Doc Rosé brut

Rosa salmone vivace con perlage fine, al naso libera aromi intensi e dolci di pera e mela mature, a cui si mescolano note di rosa e fragolina di bosco. Al palato è secco, diretto e con un tannino appena accennato che asciuga il sorso. Mentre il corpo, leggermente più sostento dal pinot nero in uvaggio, soddisfa il palato, la freschezza vibrante invita a un altro sorso.

Riondo – Prosecco Doc Rosé extradry millesimato 2019

Di un bel rosa acceso, rivela un esuberante perlage che introduce un naso vivo, segnato da una pera matura e dal lampone. Tra note di piccoli frutti di bosco e agrumi, la bocca è energica ma non scomposta. Piacevole e amaricante il finale.

Valdo – Prosecco Doc Rosé brut millesimato 2019 ‘Oro Puro’

Nel bicchiere si presenta di colore rosa tenue, dal perlage ricco e persistente. Il naso composto è segnato da delicate note di pera e ciclamino. Evidente fin dal primo sorso la sapidità. Entra severo in bocca per poi disciogliersi in sfumature di agrumi e mela croccante.

Villa Sandi – Prosecco Doc Rosé brut millesimato 2019

Di un rosa salmone vivace con un naso intenso di pera e piacevoli accenni di rosa e rabarbaro. In bocca la bolla è vivace e persistente per un sorso minerale dal finale morbido e salino.

a cura di: Elena Morganti, Federica Borasio, Giambattista Marchetto, Daniele Becchi

Da vinonews24
04/01/21

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